Autore di saggi
Mauro D'Aveni
Sia subito chiaro! Ho aperto questo sito a nome mio solo perché la casa editrice che ha pubblicato i miei libri ha chiuso definitivamente e mi ha restituito i fondi di magazzino. Quindi non l’ho fatto per me, ma soltanto per le mie creature e per coloro che desiderassero conoscerle e che così possono farlo semplicemente contattandomi.
La mia idea sul rapporto autore/lettore non è cambiata di una virgola: è sempre quella riportata nell’ala di copertina destra del mio primo romanzo, La croce di latta.
«Come in ogni libro che si rispetti, qui andrebbe scritta una breve nota biografica dell’autore.
I miei Libri
Molecole d'Acqua
In questa società fluida – in cui tutto è momentaneo, mutevole, ambiguo – condannata a inseguire due miraggi, velocità e successo individuale, noi siamo come molecole d’acqua in balia d’un oceano inquinato dai tensioattivi.
Per intrinseca natura ci leghiamo tra noi a formare una goccia e aderiamo alla superficie del luogo che ci accoglie: si chiama tensione superficiale.
La croce di latta
Nel medesimo istante in cui, in una minuscola borgata della Val Chisone, viene alla luce una bambina non voluta, in un paese sui Peloritani un ragazzo riceve la chiamata alle armi, che lo spedisce sul fronte della Grande Guerra.
È l’inizio d’un racconto che si dipanerà lungo novant’anni, in un intreccio di vite e di generazioni, tra quotidianità e grandi passioni, amore e morte, cronaca e storia.
Buona fine e buon principio
Nell’ultima settimana della sua carriera il non sufficientemente performante ispettore di polizia Leonardo D’Aprile è in servizio quando, la notte di Natale, qualcuno dà fuoco a un poveraccio e al suo giaciglio di fortuna e alla sera il fiume restituisce il cadavere d’un uomo, noto nel mondo degli ultimi come il Professore, che scambiava libri per un tozzo di pane.
I miei articoli
A novembre del 2022 un gruppo di amici, ispirandosi al mio saggio così intitolato, ha dato vita alla Associazione di Promozione Sociale e culturale Molecole d’Acqua ETS.
Per saperne di più visita il sito https://molecoledacqua.org/ e scarica il Manifesto
Perchè Molecole d'Acqua?
Ci stiamo accorgendo che l’acqua è importante, meglio tardi che mai. Eppure, dovremmo saperlo: non c’è vita, almeno nelle forme a noi note, senza acqua, per questo andiamo per l’universo a cercarla, come indizio di possibili vite simili alla nostra. E dovremmo saperlo, perché il nostro stesso organismo è costituito principalmente d’acqua.
Siamo quindi, ci piaccia o no, semplici molecole d’acqua in movimento, da cui ereditiamo alcune caratteristiche intrinseche. Non ci piace la vastità tumultuosa dell’oceano globale in cui questa società liquida – come la definisce Bauman, dove tutto è momentaneo, fluido, mutevole, ambiguo, precario – ci condanna a navigare. Non ci piace soprattutto perché quell’oceano è scientemente inquinato dai tensioattivi.
La nostra intrinseca natura ci induce a legarci tra noi per formare una goccia e ad aderire alla superficie del luogo che ci accoglie. Si chiama tensione superficiale. I tensioattivi s’insinuano dentro di noi e spezzano questi legami, vincono la forza di coesione e ci isolano, per poterci meglio disperdere.
I tensioattivi che ci intossicano sono il frutto dell’ottimo lavoro fatto dal pensiero dominante neoliberista, dalla tecnica e dalla tecnologia al suo servizio: spezzare, isolare, disperdere, disorientare, anestetizzare, per meglio controllare e quindi dominare.
Non un pensiero unico – se non altro perché non è il nostro – bensì un pensiero dominante, in mano ai pochissimi dòminus che tutto dispongono, o, se preferite, prevaricante, tanta ormai è la sua protervia, oppure onnipotente, tant’è il senso d’impunità di questo manipolo di Sapiens super, che indirizzano e controllano la vita di tutte noi, molecole d’acqua del genere Sapiens.
Per noi è soprattutto un pensiero tossico, perché ci è entrato dentro e ci sta avvelenando con la violenza dei suoi modelli e la pervasività dei suoi strumenti.
Siamo tutte uguali, fatte di due atomi d’idrogeno e uno d’ossigeno; siamo tutte uniche, perché ognuna di noi rifrange la luce a modo suo. Questa è la nostra essenza, la nostra meravigliosa bellezza. Se lasciamo che un manipolo di noi, impazzite dall’ingordigia e dal delirio d’onnipotenza, spezzi il miracolo della nostra multiforme esistenza, la Terra tornerà ad essere un cumulo di polvere, senza vita, che vaga nell’universo.
Esistono molecole d’acqua che non ci stanno, che non vogliono lasciarsi inquinare e che continuano ad aggregarsi in gocce e a fecondare la terra.
Non può né deve essere la rabbia, la frustrazione o la rivalsa il collante che ci tiene insieme, deve essere la consapevolezza, della nostra più intima essenza e della improcrastinabile urgenza che il momento storico ci impone.
La critica al pensiero dominante proviene ormai trasversalmente da più parti. Esponenti di mondi tradizionalmente assai distanti – cattolico, socialista, liberale classico – si scoprono, con identica preoccupazione, uniti nel non capire né condividere gran parte di ciò che sta accadendo.
Significa che il momento è giunto, che è ora di una nuova Costituente, che non deve scrivere una nuova Costituzione, deve semplicemente aggregarsi per difendere i principi fondanti della vecchia e farli finalmente applicare.
È il momento di attivare tutti gli antidoti possibili, e se serve di inventarcene di nuovi, contro le tossine che ci disgregano e ci disumanizzano.
È il momento in primo luogo di mettere a sistema tutto quanto di nuovo, diverso e non allineato già esiste e cerca di disintossicare e riaggregare le molecole d’acqua e di portare sui territori e dentro le comunità azioni concrete di cambiamento. È il momento di abbandonare i personalismi e il narcisismo, malattia endemica coltivata ad arte dai dominus di cui sopra.
È il momento che si muovano anche quegli strati sociali tradizionalmente poco inclini al cambiamento, a cominciare dal ceto medio e dalle imprese familiari, perché l’insopportabile disuguaglianza colpisce anche loro.
È il momento che si muova soprattutto chi non l’ha mai fatto, per pudore, per altri impegni, per pigrizia o per timore poco importa, perché occorre dimostrare che non esistono persone inadeguate e che ognuno può dare il suo contributo. Mai come ora, non è più il momento di rimanere indifferenti, è il momento della consapevolezza e dell’azione.
Non importa se ci vorrà del tempo o ci saranno sconfitte e cadute, ciò che conta è ricompattarsi e muoversi, reagire e resistere. Ce lo insegna Eduardo Galleano: se sono caduto, è perché stavo camminando. Contano la meta e il cammino per raggiungerla.
Proviamoci, uniti e senza paura.